Ragusa - Dopo il picco di contagi Omicron raggiunto il 14 gennaio le infezioni in Sicilia si sono stabilizzate, retrocedendo molto più lentamente che in altre regioni italiane. Sono ancora quasi 276mila gli isolani isolati perché positivi, senza contare quelli quarantenati da contatto sospetto. Stando all’ultimo report disponibile del dipartimento Attività sanitarie, nella settimana tra il 31 gennaio ed il 6 febbraio si sono registrati 49.551 nuovi casi, con incidenza sostanzialmente stabile rispetto alla settimana precedente: il tasso di nuovi positivi più elevato rispetto alla media regionale nelle province di Ragusa (1443 su centomila), Siracusa (1429) e Caltanissetta (1337).
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La discesa dei ricoveri procede appena più velocemente, e più per le rianimazioni che per l’area medica: tre quarti dei pazienti restano comunque non vaccinati. Non parliamo dei decessi: sebbene recuperati dal passato, sono sempre morti e secondo gli scienziati inizieranno a scendere solo dalla prossima settimana: quella in cui l’Isola tornerà in giallo. Fa ridere chi parla di “boom” di guariti: ci mancherebbe altro dopo le centinaia di migliaia di positivi dell’ultimo mese. A Palazzo d’Orleans non resta che ritentare le carte di open day e somministrazioni porta a porta, visto che l'affluenza “spontanea" agli hub cala e che l’unica arma contro il virus restano i vaccini.
Tanto più da venerdì 11 febbraio, quando decadrà pure l’obbligo di mascherina all’aperto. Quanto al rispetto delle distanze di sicurezza, diciamoci la verità: non s’è mai visto. Se oltre il 76% dei siciliani ha ricevuto la terza dose, poco più del 27% dei bambini da 5 a 11 anni ha ricevuto le prime due (contro una media nazionale che sfiora il 35%). In base ai numeri della piattaforma ministeriale ce ne sono ancora 200mila da proteggere sull’Isola, scorporando i 30mila guariti dal Coronavirus negli ultimi 6 mesi. Cifre ribadite da Mario Minore, responsabile della task force regionale sui vaccini.
Complessivamente ad oggi, dopo un anno e passa di campagna, abbiamo l’82% della popolazione over 5 col ciclo primario e sul totale dei residenti avente diritto, ci sono ancora: un 24% senza booster, un 4% fermo alla prima iniezione e un 14% no vax. Corrispondono a circa 930mila persone. Due terzi adulte, responsabili della scarsa immunizzazione nelle fasce dove il virus corre di più. Si prova a scovarli e convincerli nei pochi luoghi dove possono presentarsi ancora col tampone, come i parrucchieri e gli estetisti: inutile andarli a cercare in pizzerie o dove non possono più entrare.