Negli ultimi tempi, grazie alla veicolazione delle informazioni tramite internet e social in generale, si parla molto di Narcisismo Patologico, di cui ne parlano tanti psicologi, psichiatri, coach, ma anche gente comune. Questo disturbo è sovrastimato nel senso che troppe persone “non del campo” parlano, spesso senza conoscere, di questo tema, veicolando informazioni errate o poco precise, così che la gente tende a fare “diagnosi” ad ex partner o familiari, senza avere una conoscenza adeguata del quadro complessivo e rimanendo incastrati in un eco di rabbia, senza però risolvere il problema.
Chi è il Narcisista patologico (vs Narcisista sano)
Come riconoscerlo
Come evitarlo
Per prima cosa, è importante sottolineare che il narcisista non necessariamente è patologico. Infatti, esso è fondamentale per una sana crescita dell'individuo come essere unico: svolge quindi un ruolo importante per lo sviluppo della personalità. Nello specifico, un sano livello di narcisismo ha le seguenti funzioni: promuovere l'autostima, il rispetto di sé, il senso di autoefficacia (credere nelle proprie abilità e capacità); permette di valorizzare la bellezza, sia esteriore che interiore; è alla base dell’empatia, poiché solo nel momento in cui riconosciamo i nostri bisogni, le nostre emozioni, allora saremo in grado di riconoscere anche quelli altrui.
Il narcisismo patologico è la mancanza di empatia
La parola “narcisismo” proviene dal mito greco di Narciso. Secondo il mito, Narciso era un bel giovane che rifiutò l’amore della ninfa Eco. Come punizione, fu destinato a innamorarsi della propria immagine riflessa nell'acqua. Incapace di consumare il suo amore, Narciso “rivolge lo sguardo rapito nello specchio d'acqua, ora dopo ora”. Infine viene mutato in un fiore che porta ancora oggi il suo nome, appunto il narciso. Il concetto di eccessivo amor proprio è stato riconosciuto e preso in esame nel corso della storia, ma solo in tempi recenti è stato definito in termini psicologici.
Quando il narcisismo diventa patologico?
Il narcisismo diventa patologico quando mira a calpestare l’altro e, in particolare, quando è caratterizzato da:
Bassa autostima: anche se il narcisista patologico sembra avere ottimi livelli di autostima, in realtà la sopravvivenza del suo “ego” dipende dai feedback esterni senza i quali avrebbe un crollo psicologico pervasivo;
Megalomania: il narcisista patologico ha la tendenza a esaltare, in modo esagerato, non solo la sua persona, ma anche i risultati che ottiene, connotandosi, così, come essere superiore agli altri;
Mancanza di empatia: è l'elemento che più lo differenzia dal narcisismo sano. Il narcisista patologico, infatti, non tiene minimamente in considerazione e soprattutto non riesce ad accedere al mondo emotivo dell'altro; per questo non si rende conto che, con i suoi comportamenti, provoca sofferenza agli altri;
Incapacità ad amare: il narcisista patologico non sa amare, non sa prendersi cura dell'altro e dei suoi bisogni; se lo fa, è solo con scopo manipolatorio, nell'intento di portare l'altro a occuparsi di lui; si tratta, quindi, di un meccanismo di seduzione con scopi di convenienza;
Spesso il narcisismo patologico è mascherato: tutti gli indizi che possono aiutare a riconoscere un narcisista patologico, possono non essere evidenti e, in alcuni casi, invece di trovarci di fronte una persona egocentrica, critica, megalomane, possiamo scontrarci con un individuo remissivo, inibito.
La sofferenza dietro la maschera narcisistica
Dietro questa maschera, però, il narcisista patologico presenta solitamente una fragile autostima che lo rende vulnerabile a quelle che lui percepisce come critiche. Spesso, i narcisisti credono infatti che gli altri li invidiano, ma sono ipersensibili alle critiche, ai fallimenti o alle sconfitte. Alla dimensione rappresentata dalla tendenza alla grandiosità, unicità e superiorità, si contrappongono, quindi, sentimenti di inferiorità, fragilità, vulnerabilità e paura del confronto. Quando si trovano di fronte all’incapacità di soddisfare l’elevata opinione che essi hanno di sé, i narcisisti possono arrabbiarsi. Talvolta sviluppano attacchi di panico, si deprimono profondamente o, addirittura, possono tentare azioni autolesive. Le caratteristiche più tipiche, riportate ai clinici, sono infatti senso di vuoto e di insoddisfazione, depressione o ipomania, ideazione suicidaria, derealizzazione, disforia.
Cause del narcisismo patologico
Le cause del narcisismo patologico non sono definite in maniera chiara e univoca. Spesso, questo quadro risulta dalla combinazione di più fattori, sociali e biologici che intervengono nel corso dello sviluppo dell'individuo. In particolare, lo sviluppo del disturbo può essere favorito dalla crescita in un ambiente familiare invalidante, caratterizzato da un’inibizione comportamentale da parte di due genitori idroesigenti.
Il disturbo narcisistico di personalità (o l’elevato narcisismo in generale) può risultare anche dalla crescita in un ambiente familiare incapace di fornire al bambino le necessarie attenzioni emotive e le conseguenti soddisfazioni dei suoi bisogni. Con il tempo, in risposta a tale atteggiamento, il soggetto risolverebbe la continua minaccia alla propria autostima, sviluppando una sorta di senso di superiorità.
Narcisismo patologico e relazioni sentimentali
La scarsa empatia del narcisista patologico, diventa centrale nelle relazioni, soprattutto sentimentali. Dall’esterno la persona con elevati livelli di narcisismo sembra “la persona ideale”, quella che tutti sognano, inserita molto bene a livello sociale e professionale. Solitamente è abile nell’apparire per quello che non è, prima forma di manipolazione che mette in atto. E’ spesso molto dotato a livello intellettuale e appare molto sicuro di sé, anche se ha bisogno di nutrire costantemente la propria autostima. In realtà, infatti, il mondo interiore del narcisista è caratterizzato da un grande vuoto, gli sono spesso mancate le gratificazioni da parte della madre. Chi soffre di narcisismo patologico ha subito dei traumi nelle relazioni di attaccamento, non è stato protetto, né gli sono state fornite delle regole (è stato spesso un bambino che ha dovuto diventare adulto molto velocemente, almeno nel contesto familiare). Una volta divenuto adulto, deve tenere sotto controllo gli altri, il mondo che lo circonda. Quando predomina il narcisismo patologico l'altro non esiste, e tutti i tentativi che il partner farà per cercare di cambiare la persona saranno inutili. Il narcisista è infatti insensibile alla sofferenza altrui, non è empatico e non sa provare sentimenti, anche se fa di tutto per apparire una persona sensibile ed empatica.
Cura del narcisismo patologico
Il trattamento di questo disturbo è centrato sulla terapia cognitiva, che spesso richiede tempi prolungati e un grande impegno, soprattutto da parte del terapeuta. Questi deve costantemente automonitorarsi e monitorare la relazione e i vari cicli interpersonali che si possono attivare con il paziente narcisista.Il trattamento del disturbo narcisistico di personalità risulta spesso molto difficile, in quanto il paziente non è solitamente consapevole della propria problematica e dell'effetto che questa provoca sulle altre persone. Le tradizionali terapie antidepressive non hanno efficacia sul narcisismo patologico. Il disturbo può essere gestito con una terapia cognitivo-comportamentale a medio-lungo termine, ma necessita di specialisti che enfatizzano l’empatia e non contestino il perfezionismo dei propri pazienti, i sentimenti di privilegio e la grandiosità.