Giarratana - Oltre centotrenta figuranti. Una cura quasi maniacale per i dettagli. Una ricostruzione storica perfetta sotto tutti i punti di vista. Un sito paesaggisticamente affascinante che, non a caso, viene definito “museo a cielo aperto”. E’ una cornice suggestiva quella che fa da sfondo alla rappresentazione del presepe vivente Giarratana che è andato in scena mercoledì scorso per la prima volta nell’edizione 2012 e che sarà replicato domenica 30 dicembre, martedì 1 gennaio e domenica 6 gennaio. Il raduno in piazza Municipio, a partire dalle 18, dove, tra l’altro, quest’anno si è registrata la gradita sorpresa, per i buongustai e non solo, della sagra della porchetta e della degustazione dei prodotti tipici. Una novità che ha riscosso grandissimo interesse come testimonia il notevole afflusso di gente che, calate le ombre della sera, si è riversata in massa nello spazio antistante il palazzo di Città. E poi, dopo essersi rifocillati, i visitatori si sono avventurati nella parte alta del centro montano, il cosiddetto “Cuozzu”, l’antico quartiere di Giarratana, per vivere da vicino un’esperienza irripetibile, tuffandosi nel passato. Con le fiaccole a delimitare il percorso, il “Cuozzu”, grazie alle antiche casette disseminate ovunque, si è rivelato un vero e proprio scrigno di sorprese per chi ha cercato di scoprire che cosa significava, un tempo, fare parte integrante di una comunità. E così la ricostruzione degli antichi mestieri è stata curata sotto tutti i punti di vista. E’ stato possibile ammirare il fabbro, il falegname, il contadino, ma anche chi prepara la pasta, chi seleziona il grano e chi realizza i cesti con le liane. Ma anche la cena di un tempo, gli avventori all’osteria e, ancora, i venditori di frutta e chi ha deciso di dedicare una parte della propria giornata al ferro da stiro e al cucito. Non manca, ovviamente, la sala da barba degli anni Cinquanta e chi si occupa di badare agli animali da cortile. Una ricostruzione attenta, sapientemente dosata, in grado di suscitare l’attenzione dei numerosi visitatori. Che raggiunge il massimo livello sulla sommità del “Cuozzu” dove, nei ruderi dell’antico castello, è stata ricavata la grotta della Natività. Qui, con i pastori e perfino la rievocazione di un gruppo ebraico a fare da cornice, è il silenzio a dominare. Il silenzio carico di gioia che annuncia l’arrivo del divin Bambino. “Con oltre duemila biglietti staccati solo nel corso della prima serata – afferma il sindaco Lino Giaquinta – se si considera che i piccoli non pagano e che non tutti quelli che sono stati in piazza per la sagra della porchetta hanno deciso di visitare il presepe, possiamo senz’altro affermare che mercoledì scorso è stato fatto registrare un giro di almeno quattromila persone. Con l’auspicio di incrementare ulteriormente queste cifre già nel corso della seconda giornata prevista per domenica”. Il sindaco ringrazia, ovviamente, i componenti della Giunta, il presidente del Consiglio, Giuseppe Busso, i consiglieri comunali e tutti coloro che “a livello volontario – aggiunge – hanno voluto diventare parte integrante di questa esperienza. La nostra comunità si è mobilitata nella sua interezza e tutto ciò ha rappresentato un valore aggiunto per la piena riuscita di questa prima rappresentazione. A questo punto non possiamo fare altro se non migliorare e accogliere, ulteriormente, chi è incuriosito dal nostro presepe vivente e intende venire a visitarlo”.