Rimini - Lo stilista Filippo Sorcinelli negli ultimi vent’anni ha creato e confezionato, in un laboratorio di Santarcangelo (Rimini), dove ha sede l’Atelier Lavs (Laboratorio Arte Vesti Sacre), i paramenti sacri degli ultimi due papi, Francesco e Benedetto XVI. Sorcinelli, 49 anni, è originario di Mondolfo, comune del Pesarese, e ha lanciato anche una linea di profumi (omonima). La mitra indossata dal Papa in queste ore mentre la sua salma è esposta a San Pietro per permettere l’ultimo saluto dei fedeli è stata creata qui.
Filippo Sorcinelli, qual è la storia di questa mitra? gli chiede il Corriere della Sera
«È stata creata nel 2014, un anno dopo la sua elezione. L’ha indossata per la prima volta durante la messa in onore di cardinali defunti il 3 novembre di quell’anno e anche quando ha presieduto i funerali del papa emerito Benedetto XVI. Ed è stata scelta anche per la sepoltura, quindi è la stessa che sta indossando in questi momenti in cui i fedeli gli stanno rendendo omaggio. Ovviamente ne esistono altre oltre a quella realizzata da noi per i riti funebri. Papa Benedetto XVI ne aveva una omologa usata nelle stesse occasioni, sepoltura compresa».
La volontà stilistica di Papa Francesco?
«Fin dal primo giorno la volontà di Bergoglio era stata quella di indossare la mitra che gli aveva regalato sua sorella in Argentina quando diventò vescovo di Buenos Aires. Non un dettaglio da poco per noi: abbiamo dovuto legare a questa mitra lo stile paramenti sacri di Francesco. Papa Francesco l’ha voluta indossare già in occasione della messa che ha inaugurato il suo ministero. Sin da subito lo stile era apparso diverso da quello di Papa Benedetto XVI».
«Ratzinger era un uomo europeo che sentiva molto la sua vicinanza con Roma. Papa Francesco ha chiesto sobrietà ma anche che fosse fatta trasparire una attitudine propositiva verso il mondo. L’equazione è stata naturale: ci siamo concentrati sul nome. Francesco richiama il Santo di Assisi con la splendida basilica di questa città. Che a sua volta richiama Giotto. Ecco gli affreschi di Giotto sono stati l’humus, la fonte di ispirazione per creare gli abiti di Papa Francesco: gran parte delle sue vesti sono nostre creazioni anche se anche altri laboratori hanno confezionato paramenti per lui».
Come partì la sua avventura?
«Tutto nacque nel 2001, a Mondolfo, un piccolo paese delle Marche. Qui c’è ancora l’antico laboratorio dove oggi lavora ancora mia zia che trascorre le giornate a ricamare. Ha 94 anni. Ecco le mie due zie erano le sarte del paese. Per me tutto cominciò quando un mio amico nel 2001, quando avevo 26 anni, mi chiamò. Si era appena fatto prete. Mi chiese di disegnare il suo abito. Mi si spalancò di fronte un mondo».