Scicli - Una infinita curiosità del mondo ha mosso Salvatore Emmolo durante la sua carriera di educatore, di docente che ha formato generazioni di donne e uomini che dopo i suoi insegnamenti, grazie ai suoi insegnamenti, sono diventati spesso classe dirigente, a Scicli e fuori.
Scriverne e parlarne, per quanti ne siamo stati discepoli al liceo classico, è duro perché il rapporto simbiotico che si creava fra Salvatore e i suoi alunni, nel costruire ragionamenti, nel disambiguare il falso dal vero, diventava tensione etica, voglia di diventare partecipi della società degli adulti con un ruolo attivo, di lievito sociale.
Capire questo a sedici anni non era semplicissimo. Capivamo solo dopo, negli anni a seguire, che Salvatore Emmolo non ci ha insegnato solo la storia e la filosofia, ma ci ha insegnato a vivere, con un atteggiamento critico e di discernimento sulle cose e sul mondo.
Parlare con lui era come consultare la Treccani, come avere Google prima di Google; di ogni cosa, la più stupida, conosceva i meandri, saltando poi a piè pari nelle profondità dell’esistenza, del Credere.
Era spigoloso e tagliente, ironico e divertito, sempre lucido, fin nella malattia.
Salvatore Emmolo è stato un politico, visionario e radicale nella sua lettura moderna dei tempi, almeno dal 1991 in poi, è stato un cultore della musica, quella colta e quella cantautorale, è stato motore culturale col movimento Vitaliano Brancati, col Fai, con i mille rapporti e interessi che ha saputo coltivare stupendo sempre per intelligenza, acume, autoironia.
Cosa lascia Salvatore.
Centinaia di alunni affezionati, riconoscenti.
Lascia di se’ la figura di un intellettuale, una personalità nel mondo della cultura a casa del quale capitava di incontrare a cena Antonino Caponnetto, fondatore e capo del pool antimafia di Palermo, unico personaggio che ci sentiamo di citare in questo articolo così doloroso e insufficiente a tratteggiare la ricchezza del professore Emmolo.
Ora che non c’è, troviamo attorno a questa assenza il coccio ognuno di una esperienza, di un aneddoto, di una comunanza spirituale. E’ difficile da spiegare, da accettare.
Con la razionalità che ci ha mostrato cercheremo di seguire la sua lezione di vita.
In memoria di Salvatore Emmolo
Troviamo attorno a questa assenza il coccio ognuno di una esperienza, di un aneddoto, di una comunanza spirituale
di Giuseppe Savà
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