Ragusa - Bella pagina di sport a Ragusa. Al Palaminardi (palazzetto dello sport che chiama, disperatamente chiama la pallacanestro di livello, specie dopo aver visto Sassari vincere lo scudetto) si è giocato un bel torneo di pallacanestro. Si sono affrontate le squadre nazionali under 20 femminili di Italia, Grecia e Germania.
A parte i facilissimi collegamenti tra i vicini cugini ellenici attualmente – loro che hanno inventato la civiltà occidentale – sottoscopa rispetto agli ex barbari, è stato simpatico l’episodio che ho voluto immortalare con uno scatto non di qualità, more solito, della mia macchinetta digitale che ho sempre con me. Piazza Libertà, ore 18. Si vedono a gruppi di tre o quattro le giovani atlete che passeggiano dall’Hotel Mediterraneo dove immagino alloggino, alla citata piazza. Guardano le vetrine dei negozi, si fanno guardare dai coetanei (e non solo) indigeni.
Le italiane sono bellissime e sagomate nelle loro tute azzurre, le greche “giuste”, le tedesche…. per le tedesche non ci sono definizioni. Sono tutte bianchissime di pelle, tutte bionde (e tutte con i capelli tirati in alto, insomma pronte per la partita) e comunque facilmente distinguibili. E non perché bianche bionde e agguerrite, bensì per un dettaglio, un particolare che ovviamente né le atlete greche né tantomeno le italiane potranno mai sfoggiare, essendo – qeusto all’apparenza insignificante particolare - contrario a tutti gli atomi del loro dna, del loro essere mediterranee e di antichissima civiltà. Guardate bene la foto: non tutte, ma almeno dieci su quindici delle giovani teutoniche vanno in giro per il centro di Ragusa in tuta nera e con i colori nazionali (quel nero, giallo e rosso che a me personalmente mette sempre i brividi rimandandomi colla mente al loro modo di essere troppo….. tedeschi) e poi quel “plus”, per “particulare” di irraggiungibile raffinatezza: calzini bianchi alla caviglia e scarpa da spiaggia in plastica nera. Queste (anche queste) sono le figlie di Angela.
di Saro Distefano
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