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Mafia: alla guida del clan restano i Vitale, boss storici

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PALERMO, 05 LUG C'è la famiglia Vitale, nome storico di Cosa nostra, al centro dell'indagine della Dda che oggi ha portato a 85 misure cautelari. Tra i personaggi di spicco Nicola Lombardo, genero dello storico capomandamento di Partinico Leonardo Vitale, già condannato in via definitiva per associazione mafiosa. Lombardo era deputato alla risoluzione di controversie tra privati in virtù del "prestigio criminale" che gli derivava dall' inserimento organico nella famiglia mafiosa di Partinico.
    Fedelissimo di Lombardo era Nunzio Cassarà che ha mantenuto i rapporti con un altro esponente di vertice del clan, Francesco Nania, poi arrestato nel febbraio 2018.
    Altro personaggio coinvolto nel blitz, condotto dalla Dia e dai Carabinieri, è Michele Vitale, figlio del capomafia Vito, detto Fardazza, e nipote di Leonardo Vitale. Il suo clan era capace di coltivare e produrre nella zona di Partinico ingentissime quantità di marijuana e di gestire un vasto traffico di droghe, approvvigionandosi, per la cocaina, dalla 'ndrina dei Pesce di Rosarno (RC) e da un noto narcotrafficante romano che è stato poi catturato in Spagna dove era latitante.
    Nelle conversazioni con il narcos romano i mafiosi usavano un linguaggio cifrato legato ad acquisti di vini per non farsi scoprire. Nel corso delle indagini è stato scoperto un sito di stoccaggio in cui era in essicazione una gran quantità di marijuana, e subito dopo, in contrada Milioti, una vasta piantagione di circa 3.300 piante di cannabis indica. (ANSA).
   


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