Comincia oggi il terzo giorno della Milano Fashion Week 2021. Ad aprire le danze il video digitale di Marni, in programmazione alle 9.30. Se la testa inizia a girare perché avete trascorso ore davanti allo schermo del computer o del cellulare per non perdervi neanche una novità dell'inverno 2021, urge un momento di riflessione. Quali sono stati i momenti più significativi di questa Fashion Week fino ad ora? Facciamo un breve ripasso.
Mercoledì, primo giorno della settimana milanese tra i grandi nomi il calendario ha proposto Missoni, Calcaterra, Alberta Ferretti, Fendi, N°21 e Brunello Cucinelli. I nostri preferiti? Sicuramente Calcaterra e N°21 con due collezioni diverse tra loro, avvolgente la prima, seducente la seconda, ma con un punto di contatto: non c'è timore a spingersi oltre il confine d'identità di genere. Completi maschili su donne raffinatissime per Calcaterra, stessi pizzi e trasparenze sull'uomo e sulla donna per N°21.
N°21, sfilata FW21/22, Vogue Runway
Se da una parte Daniele Calcaterra ha definito il concetto di potere femminile con una scala di grigi su completi maschili oversize e abiti scolpiti sulla silhoutte, Alessandro dell'Acqua, direttore creativo di N°21, ha parlato del potere dell'erotismo. Ispirata alle Polaroid dell'architetto Carlo Mollino, la collezione si costruisce su trasparenze, pizzi, gonne di organza, abiti di chiffon, che svelano la pelle di lui e di lei indistintamente. Pudicizia e spregiudicatezza convivono nella collezione dell'inverno 2021.
I nomi del secondo giorno non sono stati da meno: Max Mara, Blumarine, Prada, Moschino, Emporio Armani, GCDS. Come di consueto ormai, hanno tutti scelto la forma di presentazione digitale, chi con brevissimi video di un minuto o poco più, come nel caso di Moschino, chi con contenuti più lunghi dal minutaggio simile a quello della sfilata fisica.
E' il caso di Prada e di Emporio Armani, ma anche di GCDS che ha presentato un video di 8 minuti diretto da Giuliano Calza, un viaggio mentale di sensazioni esasperate.
Prada, sfilata FW21/22, Vogue Runway
Quello di Prada era il terzo appuntamento con il duo Raf-Miuccia, il secondo per la collezione femminile. La continuità con la sfilata uomo di gennaio è palese: stesso set, stesso argomento "Possibile feeling" o quasi, perché l'aggiunta di "Transmute" ("trasmutazione") nel titolo, ne accentua l'evoluzione di pensiero rispetto alla prima puntata maschile.
La collezione "esplora lo spazio che esiste fra poli convenzionalmente opposti, fra semplicità e complessità, eleganza e praticità, limitazione e liberazione" e si apre a nuove possibili sensazioni, all'affermazione della "Pradaness" che lo stilista Marc Jacobs, ospite alla ormai consueta seduta di interviste post sfilata, ritiene sia incarnata dalla Signora Miuccia in persona.
Emporio Armani, sfilata FW 21/22, Vogue Runway
Se da una parte la firma "Raf-Miuccia" sta acquisendo riconosibilità con le tute long johns e le stole portate come si porterebbe un mazzo di fiori, inconfondibile è la firma di Giorgio Armani per la collezione Emporio che quest'anno festeggia i 40 anni. La sfilata co-ed (sia uomo che donna) presentata in Via Bergognone sulla passerella nera illuminata da colori frizzanti, è fedele anzi fedelissima allo stile Emporio Armani.
Anche nel caso di Armani, la definizione tra guardaroba maschile e femminile non ha una struttura, come le sue giacche, indossate indistintamente dall'uomo e dalla donna. Il risultato non è confusione, ma condivisione di un'estetica di cui Armani sarà sempre il re.