Per raccontare Mina bisogna partire da qui, dal 1978, l’anno della svolta che l’ha resa un’icona. L’addio alle scene e l’assenza che è diventata presenza assoluta. Nel ‘78 la tigre di Cremona torna ad esibirsi dal vivo. Lo fa in Versilia all a Bussoladomani, a Lido di Camaiore. Ogni concerto viene introdotto ogni sera da monologhi di differenti attori comici, tra cui Walter Chiari, Gino Bramieri e il trio La Smorfia (Massimo Troisi, Enzo Decaro e Lello Arena). Gli spettacoli previsti erano quindici e avrebbero coperto tutta la stagione estiva: in realtà furono soltanto undici a causa di un’infezione polmonare che colpì la cantante prima della conclusione del tour, che comunque fu un grande successo. L’ultimo suo concerto in assoluto ha una data: il 23 agosto 1978. È diventato un disco «Mina Live ‘78» doppio album cult, inserito dalla rivista Rolling Stone tra “i 100 dischi italiani più belli di sempre”.
Mina è lo pseudonimo di Mina Anna Maria Mazzini. È nata a Busto Arsizio il 25 marzo 1940 e lunedì spegne 84 candeline. Cantante, produttrice discografica, conduttrice televisiva e attrice italiana, naturalizzata svizzera, soprannominata La tigre di Cremona, è considerata la più grande interprete nella storia della musica pop italiana. Nonostante non compaia più ad alcuno evento pubblico da 46 anni, il mondo intero la conosce e la ama per le qualità della sua voce unica. La sua vocalità è caratterizzata da grande ampiezza ed estensione, capace di coniugare la potenza canora con la duttilità, ed è sostenuta da una tecnica saldissima. Con oltre 150 milioni di album venduti, è l’artista musicale italiana di maggior successo discografico.
Nel 1943, quando Mina ha tre anni, la famiglia torna a vivere a Cremona e lei infatti si sente cremonese a tutti gli effetti. Poco tempo dopo il trasferimento nasce Alfredo, fratello minore di Mina che, come la sorella, intraprenderà la carriera di cantante con lo pseudonimo “Geronimo”. Fratello e sorella sono molto legati ma tragicamente, il 29 maggio 1965, a soli 22 anni, Geronimo muore, a causa di un incidente stradale.
Nel ‘60 Mina è al Festival di Sanremo, e nel ‘61 trionfa a Studio Uno. Un momento di grande successo. Nell’estate del 1962, Mina conosce Corrado Pani, attore di teatro di grande talento e nasce l’amore. Una passione che va contro le convenzioni sociali dell’epoca. Il 18 aprile 1963, alla Clinica Mangiagalli di Milano, nasce l’unico figlio della coppia, Massimiliano Pani, chiamato affettuosamente “Paciughino”. Pani è sposato con un’altra e così il legame con Mina e la nascita del loro figlio provoca un grande scandalo nell’Italia degli Anni Sessanta, moralista e bigotta. Mina è nell’occhio del ciclone: una ragazza madre che fa un figlio con un uomo sposato, non può lavorare nella tv di Stato di Bernabei. La Tigre di Cremona diventa una donna immorale con addosso l’ombra del concubinaggio, reato che faceva scattare il carcere appena lei e Pani fossero stati colti assieme nella stessa casa. La Rai la caccia, i giornali la attaccano. Ma i fan e i cittadini sono per lo più con lei.
Nel 1960 la sua interpretazione del «Cielo in una stanza» di Gino Paoli resta in classifica per mesi e diventa il disco più venduto. Poi si susseguono brani meravigliosi: In quegli anni Mina incide tante canzoni di travolgente bellezza. Alcuni titoli: Grande grande grande, L’importante è finire, Bugiardo e incosciente, Le mille bolle blu, L’immensità, La canzone di Marinella, stessa spiaggia stesso mare Affronta con successo tutto il repertorio dei maggiori autori italiani e stranieri: Battisti, Paoli, Jannacci, Sinatra e i classici americani. Mina prova un gusto particolare per le partiture difficili, complesse, anomale, inarrivabili per gran parte dei suoi colleghi. Emblematica in questo senso è “Brava”.
La nascita di Benedetta
Una vita piena di energia, passioni, libertà. Questa è la vita di Mina. E di scelte indipendenti. Nel 1970 incontra il giornalista romano Virgilio Crocco. I due si conoscono nel camerino della cantante dopo un’esibizione a Terni e tra di loro scatta un classico colpo di fulmine, soprattutto per i modi garbati ed eleganti di Crocco. Le nozze arrivano improvvise il 25 febbraio 1970 a Trevignano Romano, sul lago di Bracciano, ma gli impegni professionali dividono subito gli sposi. Dopo non molti mesi il matrimonio naufraga; si sono già separati quando l’11 novembre 1971, sempre alla clinica Mangiagalli di Milano, Mina dà alla luce la sua seconda figlia, Benedetta Crocco, che anni dopo deciderà di aggiungere legalmente il cognome materno a quello paterno, per poi farsi conoscere solo come Benedetta Mazzini. La cantante rimane comunque in buoni rapporti con l’ex marito fino alla sua morte, avvenuta l’8 ottobre 1973 a La Crosse, nel Wisconsin, investito da un’automobile in circostanze mai chiarite.
Nel 1974 Mina presenta con Raffaella Carrà “Mille Luci”, diretto da Antonello Falqui , un varietà di Rai1, diventato storia. Quello show è stato una delle ultime apparizioni televisive dell’artista. La sigla finale del programma forse non a caso era “Non gioco più” . Il varietà fu trasmesso di sabato alle 20.40 dal 16 marzo all’11 maggio 1974, per un totale di otto puntate. La sigla di apertura, cantata e ballata dalla Carrà, era Din don dan. La sigla di chiusura, interpretata da una Mina in versione “femme fatale”, accompagnata dall’armonicista Toots Thielemans, era appunto Non gioco più.
L’amore e il matrimonio con Eugenio Quaini
Sul finire degli anni Settanta, proprio mentre annuncia il suo ritiro dalle scene, Mina ritrova un amico di vecchia data, il cardiochirurgo cremonese Eugenio Quaini, con cui inizia una relazione che va avanti ancora oggi. Dopo molti anni insieme i due si sono sposati a Lugano, dove vivono ancora oggi, il 10 gennaio 2006. Nozze ovviamente segretissime.