Modica - Circa duecento accessi negli ultimi due giorni di festa, 28 pazienti in attesa di ricovero che sostano tra l’astanteria e l’area grigia e con il servizio del 118 rallentato a causa della impossibilità a sbarellare i pazienti che, in assenza di posti letto, stazionano appunto sulle barelle.
Colpa del picco influenzale e del contagio Covid che ha colpito anche 3 medici del pronto soccorso, ridotti adesso al lumicino e costretti a turni massacranti. Ma colpa anche della scarsissima chiamata alla vaccinazione che ha raccolto poche adesioni. Il risultato è scontato. Probabilmente ci troviamo nella fase più acuta delle infezioni respiratorie, un mix tra la classica influenza e le varianti nuove del Covid.
Il grave sovraffollamento visibile anche nella sala d’attesa del reparto d’emergenza è legato a patologie prevalenti riferentesi al picco influenzale, ma anche al continuo accesso di famiglie con bambini che lamentano la totale assenza dei medici pediatri di libera scelta. Colpa dell’influenza, dunque, ma anche una cattiva abitudine di ricorrere al pronto soccorso come fosse un ambulatorio. Solo il 3% degli accessi è stato, infatti, da codice rosso.
L’Asp di Ragusa, dal canto suo, ha pubblicato un avviso urgente per reperire medici in pensione e specializzandi da destinare ai servizi di emergenza urgenza. Anche in questo caso c’è polemica in ordine alla ammissione dei candidati, medici specializzandi iscritti almeno al secondo anno della scuola di specializzazione e al conferimento di 2 incarichi libero professionale chiamati a fronteggiare la fase emergenziale. L’avviso pubblico è i scadenza il 31 dicembre prossimo, ma il 21 dicembre scorso è spuntata la graduatoria di due specializzandi assunti, senza tenere conto della scadenza del 31 dicembre, appunto. Quanto anticipato dal commissario Fabrizio Russo in conferenza stampa poco prima di Natale e cioè di utilizzare i medici dei reparti da supporto al pronto soccorso, al momento, non sembra trovare adesione.