Scicli - Una lunga, lunghissima giornata ieri al Comune di Scicli. La commissione prefettizia d’indagine, così come annunciato, ha infatti condotto gli “interrogatori” serviti a verificare, ascoltando anche il punto di vista di tutti i consiglieri comunali di Scicli (anche quelli che si sono recentemente dimessi), se vi erano o vi sono state infiltrazioni mafiose all’interno del Comune. In pratica se risulterà che vi sono state infiltrazioni di natura mafiosa allora si avvierà la procedure per lo scioglimento del Consiglio comunale e della stessa Amministrazione comunale con la conseguente nomina di un commissario straordinario che dovrà poi guidare l’ente pubblico fino a nuove elezioni.
Le indagini si stanno concentrando sulla gestione dei rifiuti e di alcuni appalti ma anche sulla gestione dei manifesti in occasione dell’ultima campagna elettorale considerato che sarebbe stata appurata una gestione che riguardava presunti affiliati alle cosche mafiose già assicurati alla giustizia. Inevitabile clima teso e grande nervosismo a Palazzo di città con i consiglieri in fila, o seduti sulle scale, in attesa di essere ascoltati, uno ad uno, dai componenti della commissione prefettizia composta da Edorado Cetola, comandante della Compagnia carabinieri di Modica, Caterina Minutoli, vice prefetto aggiunto di Messina e Salvatore Cannizzo, comandante della Polizia Tributaria di Ragusa. Una lunga giornata di lavoro per ascoltare i venti consiglieri comunali attualmente in carica ma anche altri tre che si erano dimessi nei mesi scorsi. Ad essere ascoltata per prima è stata Bernardetta Alfieri. Proprio dalle cose che ha detto in Consiglio comunale, circa presunte intimidazioni, si è aperto un filone di inchiesta che ha portato alla necessità di far chiarezza sulla gestione dei manifesti elettorali. I vari interrogatori sono durati più o meno 20 minuti per ciascun consigliere ad eccezione di quello iniziale, dell’Alfieri, durato circa un’ora e mezza. Una dettagliata relazione sarà consegnata in Prefettura.