Rosolini - Omicidio di Evan Giulio, emergono particolari raccapriccianti che inchiodano alle responsabilità la mamma del bambino, Letizia Spatola, 23 anni, rosolinese, che ha coperto in questi mesi le angherie del compagno, Salbo Blanco, 32enne di Noto.
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La Polizia Scientifica ha effettuato venerdì sera i rilevamenti nella camera del piccolo Evan Giulio, trovando tracce ematiche nel cuscino. Particolari che si aggiungono ai continui ricoveri in ospedale per lesioni e fratture, ai video in cui il piccolo Evan cammina con difficoltà, alle foto in cui i segni delle lesioni sono evidenti. Il padre di Evan, Stefano Lo Piccolo, aveva presentato l’8 agosto un esposto dalla Procura di Genova tramite il proprio legale, esposto che non è arrivato in tempo alla Procura di Siracusa. “Abbiamo presentato un esposto senza indicare un nome per non ricevere una contro denuncia. Anche perchè erano arrivati a Stefano minacce di morte per lui e suo figlio se non avesse tolto la residenza. Solo adesso abbiamo saputo che il bimbo era stato ricoverato in ospedale diverse volte. Per questo è adesso necessario, oltre ai due fermati, coinvolgere altre persone e altri Enti per fare piena luce”.
Attraverso l'utilizzo del luminol, durante il sopralluogo dello scorso venerdì 21 agosto, sono state scoperte delle tracce - che potrebbero essere ematiche - nonostante il cuscino risultasse già lavato con cura. Tre gli ingressi in ospedale negli ultimi tre mesi per il bambino. Un primo accesso è del 27 maggio. Il bambino aveva una frattura al femore. La mamma ha giustificato parlando di una caduta da un seggiolino. Blanco avrebbe invece riferito che al momento della caduta si trovava in bagno. Il bambino aveva difficoltà a camminare e si trascinava la gamba destra, come è evidente da alcuni video mostrati dalla nonna e dalla zia paterne.
Il 12 giugno, il bambino viene portato di nuovo in ospedale per delle ferite che si sarebbero infettate. Terzo accesso il 6 luglio: il referto di Evan parla di una frattura alla clavicola. Pare che i medici del pronto soccorso e il dirigente medico del reparto di Ortopedia avessero fatto una segnalazione alle forze dell'ordine.
Circa l'esposto fatto dal papà del bambino contro la ex moglie e l'attuale convivente, il procuratore aggiunto di Genova Francesco Pinto ha spiegato che «l'esposto, per stessa ammissione della persona che lo ha presentato, non conteneva evidenze probatorie». Per questo il fascicolo è stato iscritto a un modello relativo ad atti che non costituiscono reato e senza alcun nome sul registro degli indagati. Il giorno dopo, il
pubblico ministero ha comunque disposto la trasmissione degli atti alla procura di competenza (quella di Siracusa) e la raccomandata è partita dal capoluogo ligure il 17 agosto. Lo stesso giorno in cui Evan è morto.