Le scuole resteranno pure aperte ma frequentarle costa sempre di più. Dopo il salasso in cartoleria per libri e quaderni, certificato sia da Confcommercio che da Federconsumatori, ora sui genitori si sta abbattendo la stangata della mensa. Il pasto è salito in media da 4,80 euro a 6: un rincaro del 25%, denuncia Massimiliano Fabbro, presidente di Anir Confindustria, l'associazione nazionale imprese della ristorazione.
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L’aumento si è reso necessario per rientrare nel budget: le convenzioni stipulate con i Comuni sono rimaste quelli prima del Covid e non tengono conto di tutte le problematiche subentrate nel settore per colpa dell'epidemia. I catering non ce la fanno a sostenere costi di personale e materie prime. Così come le voci dei bilanci domestici, che messe tutte insieme sono diventate insostenibili per tante famiglie. Già costrette a sobbarcarsi spese extra, di tasca propria, per le sanificazioni delle aule e altre attività di controllo esternalizzate. Per Fabbro, o i comuni si fanno carico di coprire le spese e si rivedono i contratti firmati, o i prezzi proseguiranno a salire e pioveranno licenziamenti collettivi.