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Silvia Tortora è morta, lascia il marito Philippe Leroy. FOTO

Silvia Tortora è morta a soli 59 anni: lascia il marito Philippe Leroy e i figli Michelle e Filippo



Roma - Silvia Tortora è morta a soli 59 anni in una clinica romana nella notte: figlia dell’indimenticabile Enzo Tortora, è stata una giornalista di talento. Indimenticabili le sue interviste per La storia siamo noi. Sposata con l’attore francese Philippe Leroy (Parigi, 1930), lascia due figli, Filippo e Michelle.

Addio a Silvia Tortora: è morta a 59 anni
Nata a Roma il 14 novembre del 1962, Silvia Tortora, figlia di Enzo Tortora, giornalista e conduttore televisivo, e della seconda moglie Miranda Fantacci, ha iniziato a collaborare nel 1985 a Mixer, con Giovanni Minoli. In seguito, dal 2004, si è dedicata alle grandi interviste de La storia siamo noi, dove ha lasciato il segno.

Dal 1988 fino al 1997, ha lavorato per il settimanale Epoca e, nel 1999, ha raggiunto un grande traguardo, vincendo il nastro d’argento al Festival di Taormina, grazie al suo contributo per il film Un uomo perbene di Maurizio Zaccaro. 

Si è spenta nella notte tra il 9 e il 10 gennaio del 2022, aveva compiuto 59 anni da pochi mesi. Da giorni, comunque, sembra che versasse in condizioni serie, ma la famiglia per il momento ha scelto il silenzio. Una via che rispecchia l’esistenza stessa della Tortora, del cui privato si conosce poco.

La storia d’amore con Philippe Leroy
Il primo settembre del 1990, Silvia Tortora è convolata a nozze con l’attore francese Philippe Leroy: dalla loro storia d’amore sono nati due figli, Michelle e Filippo. La vita sentimentale della giornalista è sempre stata un “mistero”: molto riservata, non ha mai parlato pubblicamente dell’amore che la legava a Philippe, preferendo concentrarsi solo ed esclusivamente sul suo lavoro.

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I figli di Silvia Tortora
La giornalista lascia due figli: Michelle e Filippo, avuti con Leroy. Come per il marito, non si conosce molto della vita privata. 

La carriera di Silvia Tortora
Una carriera composta tra riviste, quotidiani, programmi televisivi. Una vita anche spesa per supportare il padre, Enzo.

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Nel 2002, ha curato il libro Cara Silvia: lettere per non dimenticare, edito da Marsilio Editore. Ha anche pubblicato nel 2006 Bambini cattivi. E se da una parte ha vissuto un’esistenza al massimo, grazie alle sue amate parole, dall’altra le erano rimasti dolore e amarezza per la vicenda del padre, Enzo Tortora: “Dal mio punto di vista, nulla è cambiato: sono trent’anni di amarezza e disgusto“, aveva svelato il suo pensiero in un’intervista per il 30esimo anniversario della scomparsa di Enzo.


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