Esteri Confessioni

Stanley Tucci e il tumore

Stanley Tucci: «Il tumore mi aveva tolto il gusto. Ora sono tornato a cucinare, cioè alla vita»

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/23-05-2023/stanley-tucci-e-il-tumore-500.jpg Stanley Tucci e il tumore


Stanley Tucci sorridente, con un accento molto meno spiccato di quanto ci si aspetti. Il 62enne attore americano, volto di oltre 130 titoli e sfumature di Hollywood - Il diavolo veste Prada di David Frankel nel 2006, Amabili resti di Peter Jackson per il quale fu candidato all’Oscar nel 2010 -, esplora da tempo le origini nostrane e non solo nella Calabria che i bisnonni lasciarono per cercare fortuna. Da giovane ha vissuto un anno a Firenze, poi è tornato più volte e nel 2021 ha ideato e girato Searching for Italy, viaggio nella cultura gastronomica italiana trasmesso dalla Cnn in 7 episodi e vincitore di un Emmy Award. Non stupisce che qualche parola della nostra lingua gli venga ormai spontanea, specialmente quando parla di cucina, la sua passione, o della sua famiglia meridionale. 

È in un thriller internazionale, però, che Tucci è tornato, letteralmente, in azione. Citadel è una serie-thriller di Prime Video in sei episodi che racconta le disavventure di un’agenzia spionistica nata per il bene dell’umanità: peccato che i suoi migliori agenti (Richard Madden e Priyanka Chopra) siano stati incastrati da rivali dalle trame oscure, facendo scattare un programma d’emergenza che li ha privati di ogni informazione e ricordo. Morale: i due si rifanno una vita smemorata ma meno spericolata, però quel genio tecnologico del loro capo (Tucci) torna a coinvolgerli per rimettere in sesto Citadel di fronte a un’emergenza globale. Seguono scene d’azione spettacolari, con l’impronta dei registi Joe e Anthony Russo (Avengers Endgame ), ma emergono anche le ambizioni meno adrenaliniche della storia.

«Il mio personaggio è un miscuglio tra figure diverse del genere spionistico, un nerd ma anche un capo carismatico, quasi paterno. E sfodera humour quando meno te lo aspetti», racconta Tucci. «Citadel mi ha conquistato perché è un congegno complesso: ha una trama sorprendente, i personaggi sono diversi dal cliché della spia avvenente, della ragazza tosta o del tech guru. Hanno relazioni vere, anche d’amore». Sono una piccola famiglia. Punto d’orgoglio di Stanley Tucci anche nella vita fuori dallo schermo. Rimasto vedovo nel 2009 della prima moglie Kathryn Louise Spath, dalla quale ha avuto tre figli (i gemelli Nicolò e Isabel di 23 anni e Camilla di 20); nel 2012 si è risposato con l’agente letterario Felicity Blunt (sorella dell’attrice Emily), dalla quale ha avuto altri due bambini (Matteo Oliver ed Emilia, di 8 e 5 anni). 

«Ero stato immobilizzato per mesi per via di un tumore alla gola che mi aveva fatto perdere olfatto e gusto. Peggio, alterava orribilmente i sapori. In certi momenti pensavo di non voler sopravvivere senza la convivialità perché, dopo la famiglia, è il centro della mia vita: il cibo nutre le relazioni, è socializzazione e condivisione». Ora sta meglio? «Molto meglio sì, anche se restano alcuni danni collaterali e la mia dieta è limitata. Ma sono tornato a vivere, cucinare e lavorare». In uno dei suoi libri ha riportato una frase: «Gran parte dell’umanità mangia per vivere, gli italiani vivono per mangiare». Si sente un po’ italiano, se non addirittura calabrese? «Sono profondamente legato all’Italia nel suo insieme. La Calabria è la regione dei miei ma ci sono andato solo un paio di volte. Forse però un “calabrese” (lo dice in italiano; ndr) viene sempre associato a un certo tipo di comportamento, alla testardaggine, per quanto sia un cliché. “Testa dura”, insomma: si dice così, vero?».

Chi è
Stanley Tucci, attore e regista, è nato l’11 novembre 1960 a Peekskill (New York), cittadina natale anche di Mel Gibson. Il padre, Stanley come lui, insegnante d’arte e la madre, Joan Tropiano, scrittrice. Le origini della famiglia sono calabresi, della provincia di Cosenza il ramo paterno e di quella di Vibo Valentia il ramo materno.

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OSCAR SFIORATO

Nei suoi 140 film da attore e 6 da regista, Tucci è stato candidato una sola volta all’Oscar nel 2010 come attore non protagonista per il film Amabili resti (nella foto sopra) di Peter Jackson.

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CINQUE FIGLI

Sposato nel 1995 con l’assistente sociale Kathryn Louise Spath, ha avuto con lei 3 figli: i gemelli Niccolò Robert e Isabel Concetta (23 anni) e Camilla (21). Vedovo dal 2009, nel 2011 si è fidanzato con l’agente letteraria Felicity Blunt, sorella dell’attrice Emily. Con lei ha avuto Matteo Oliver (8 anni) e Emilia Giovanna (5). I SUCCESSI Il film da Oscar Il caso Spotlight (2015) di Tom McCarthy e Julie & Julia (2009) di Nora Ephron con Meryl Streep sono i suoi maggiori successi. Da regista, l’opera prima Big Night (1996)


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