Roma - Tiziano Ferro (Latina, 1980) ha pubblicato Rimmel, canzone di Francesco De Gregori del 1975, primo singolo del suo nuovo album di cover, intitolato “Accetto Miracoli: l’esperienza degli altri”.
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Tiziano ha interpretato 13 brani di altrettanti autori italiani. Oltre a “Rimmel”, che tra l’altro è in apertura di tracklist, il cantautore reinterpreta ‘Morirò D’Amore’, portata al successo da Giuni Russo, ‘Bella D’Estate’ (Mango, che l’ha composta con Lucio Dalla), ‘Margherita’ (Riccardo Cocciante), ‘E Ti Vengo a Cercare’ (Franco Battiato), ‘Almeno Tu Nell’Universo'(Mia Martini). E ancora ‘Cigarettes And Coffee’ (Scialpi), ‘Perdere L’amore’ (Massimo Ranieri, che per l’occasione duetta con Tiziano), ‘Piove’ (Jovanotti) feat. Box of Beats, ‘Portami a Ballare’ (Luca Barbarossa), ‘Nel Blu Dipinto Di Blu’ (Domenico Modugno), ‘Ancora, Ancora, Ancora’ (brano di Cristiano Malgioglio noto soprattutto nell’interpretazione di Mina). Chiude ‘Non Escludo Il Ritorno’ (scritto a quattro mani dall’indimenticabile Franco Califano con Federico Zampaglione).
«Ho voluto affrontate le canzoni che hanno cambiato la mia vita ma con le parole degli altri. Perché se c’è una cosa sicura per chi fa il mio mestiere, dove non esistano università né scuole, non una laurea, è che esistono invece i cantautori. Ti tirano un pugno nello stomaco e ti cambiano la vita». Bastavano tredici canzoni? No, ovviamente. «Sono rimaste fuori delle colonne importanti, per cui ci sarà una seconda raccolta, visto che già queste mi hanno tenuto compagnia durante la quarantena. Perché l’arte, quella vera, solleva» spiega «e voglio dire che questa avventura ha la stessa importanza di un disco d’inediti».
Una delle dediche più commosse è per Mango, scomparso tragicamente sei anni fa: «Ho scelto “Bella d’estate” perché l’estate del 1987, quando uscì, è indimenticabile: avevo scoperto la sua voce. Dieci anni fa, Mango era nella giuria dell’Accademia della canzone di Sanremo, dove mi ero presentato in gara. Arrivai in finale, senza vincere. Avevo paura del suo giudizio, ma notai dal palco che lui, in prima fila, sorrideva». Un altro omaggio molto sentito è al Franco Battiato di “E ti vengo cercare”: «Ero bambino e fui ricoverato per un attacco d’asma. Ero isolato in un perimetro di plastica, solo. Mia cugina portò un walkman con le canzoni di Battiato, per tutto il tempo non sentii altro». Riconoscendo a De Gregori di «averci insegnato scrivere canzoni e di averci fatto bene al cuore», non dimentica il fascino di Franco Califano: «In una delle ultime interviste disse che gli piacevo, che ero “gagliardo”. Non l’ho mai dimenticato».