Scicli - Siamo fortemente contrari al proliferare dell’installazione di macro-antenne sul territorio.
Si propone la costituzione di un Comitato contro l’elettrosmog per rispondere all’esigenza dei cittadini di autotutela riguardo il proliferare di antenne radiobase per la telefonia mobile, al fine di giungere ad una pianificazione sensata dell’utilizzo delle tecnologie piu’ avanzate, utili al principio di precauzione e minimizzazione dell’esposizione a fonti di elettromagnetismo auspicato dalla CEE e dalla OMS. Le macro antenne servono ai gestori di telefonia mobile per non perdere neanche un centesimo dalle conversazioni telefoniche, dagli sms, dalle fotografie spedite tramite mms e dai collegamenti internet a scapito della salute dei cittadini. La repentina e capillare diffusione delle infrastrutture di rete a supporto della telefonia mobile sull’intero territorio comunale ha prodotto nella cittadinanza non solo allarme e preoccupazione per le conseguenze sulla salute, ma anche un generale malcontento derivato dalla scarsa tutela della nostra citta’ storica, degradata nel paesaggio e nell’ambiente dalle antenne UMTS e GSM che sfrecciano sui tetti. Per la salvaguardia della nostra Città denunciamo lo stato di fatto, presentiamo proposte alternative e richiediamo fortemente la realizzazione di un Piano regolatore delle antenne che disciplini, sotto il profilo urbanistico, la presenza degli impianti, che sono la causa di una vera e propria emergenza sociale per le giuste e condivisibili proteste dei cittadini. Non si tratta di delocalizzare le antenne esistenti, spostando il problema, ma di disciplinare la materia sia dal punto di vista urbanistico che della salute, al fine di minimizzare gli eventuali rischi per la cittadinanza e a ridare serenita’ alla vita quotidiana, a tal fine suggeriamo di studiare la possibilita’ di eliminare tutte le antenne gia’ installate e di costruire una rete di microcelle a bassa potenza ed impatto ambientale, utilizzando la cablatura gia’ esistente sul territorio. L’alternativa alle macro-antenne a nostro parere sono le microcelle collegate alla fibre ottiche e /o ai cavi telefonici. Il ricorso alla tecnologia delle nanocelle, o delle linee fessurate, sostitutiva delle antenne tradizionali, permette di ridurre drasticamente i livelli del campo elettromagnetico riducendo a valori inferiori a 0,5 V/m, livelli ai quali nessuna ricerca scientifica ha riscontrato interazioni con le cellule viventi, a maggior tutela della salute pubblica. A nostro giudizio i valori delle emissioni previsti dalla normativa vigente (Legge Gasparri), non sono supportati da studi scientifici sulla pericolosita’ delle onde elettromagnetiche che non possono limitarsi a semplici misurazioni dei campi elettromagnetici come fa l’ARPA. In caso di dubbio vale il principio di precauzione e minimizzazione dalle esposizioni, a tutela della salute pubblica rispetto al business delle antenne, privilegio di pochi indifferenti al danno di molti, che portera’ poi ad un costo sociale e a responsabilita’ penali, come gia’ successo rispetto al danno da fumo da sigarette o dall’uso dell’ amianto, quando si sapeva , ma si taceva nell’interesse di pochi, a scapito della vita e della salute di molti cittadini e lavoratori. Chiediamo di monitorare, con l’ausilio dei medici di base, l’eventuale aumento di patologie nel territorio comunale derivati dall’esposizione a fonti di elettromagnetismo, chiediamo l’adozione di scatole nere idonee ad interrompere le radiocomunicazioni in caso di sforamento della cosiddetta soglia di rispetto, da definire democraticamente in contraddittorio con i gestori, l’amministrazione , ed i comitati rappresentanti dei cittadini, tenendo conto degli studi tecnico-scientifici attuali. Riteniamo quindi che le autorizzazioni all'istallazione delle attuali antenne non siano state una scelta oculata da parte dell’Amministrazione, sia per quanto riguarda la tutela della salute pubblica, sia per quanto riguarda la tutela storica, architettonica e monumentale della nostra Città. Auspichiamo la massima unita’ d’azione dei componenti del Comitato, un immediato orientamento dell’Amministrazione verso la soluzione migliore a favore dei cittadini, nell’ottica di un maggiore ascolto delle esigenze e delle loro preoccupazioni, continuando a monitorare le installazioni di macro-antenne sul territorio, ad incontrare le Istituzioni che hanno la facolta’ di incidere alla soluzione del problema, continueremo insomma la nostra battaglia contro il degrado della qualita’ della vita che le installazioni di macro-antenne ha provocato.