Palazzolo Acreide - Seduto su una panchina, con le gambe accavallate, intento a scrivere sul suo taccuino. Così, sotto forma di statua, Pippo Fava potrebbe tornare ad abitare Palazzolo Acreide. Il paese degli Iblei in provincia di Siracusa dove è nato e cresciuto ma che, per troppo tempo, lo aveva dimenticato. L’arte di ricordare è il titolo del progetto partito da un gruppo di cittadini che lo ha proposto al coordinamento e alla fondazione Giuseppe Fava. L’idea è quella di ricordarlo senza celebrarlo, commenta a la vicepresidente della fondazione Francesca Andreozzi che di Pippo Fava era anche nipote, con un’opera che sottolinei la sua semplicità e la sua capacità di tenere insieme la dimensione di uomo e quella di intellettuale.
Nell’anno in cui ricorrono il centenario della nascita e i quarant’anni dalla morte di Pippo Fava, l’obiettivo del progetto è di renderlo indimenticabile anche per le generazioni future. La prima statua di Pippo Fava, infatti, è pensata per essere installata davanti alla casa dove è cresciuto, in piazza Giovanni Nigro a Palazzolo Acreide, proprio di fronte al liceo Platone.
Lo scultore Giuseppe Agnello è stato scelto da una commissione creata ad hoc e composta da rappresentanti della famiglia Fava, della fondazione Fava e del Comune di Palazzolo Acreide, e da due professori dell’Accademia delle Belle Arti di Catania e Siracusa
