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Vaiolo scimmie, i casi aumentano: cosa dice l'Oms

L'Oms mette sull'avviso che gli oltre 200 casi di di vaiolo delle scimmie segnalati in Paesi in cui il virus non è endemico, potrebbero rappresentare solo una piccola parte dei casi

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L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) mette sull'avviso che gli oltre 200 casi di di vaiolo delle scimmie segnalati in Paesi in cui il virus non è endemico, potrebbero rappresentare solo una piccola parte dei casi che verranno diagnosticati nelle prossime settimane. Nel nostro paese sarebbero al momento 9 i casi confermati. Intanto nei giorni scorsi al Laboratorio di Microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle Bio Emergenze dell'ospedale Sacco di Milano è stato isolato il monkeypox virus, l'agente virale causa dell'epidemia in Europa.

Vaiolo delle scimmie e animali domestici
A dare la misura di questa paura crescente per l'aumento dei casi legati al vaiolo delle scimmie è anche l'allarme da parte del Centro europeo per il controllo delle malattie che ha raccomandato alle persone infette a tenersi lontano anche dagli animali domestici. Il timore, secondo gli esperti, è che il virus possa passare dall'uomo ad altre specie animali e quindi diventare endemico. In particolare nelle linee guida che sono state pubblicate nei giorni scorsi, i roditori domestici vengono ritenuti animali più a rischio di contagi in quanto risultano sensibili a questo virus. Secondo l'Ecdc, questi animali andrebbero isolati in strutture monitorate, mentre altri animali domestici quali cani e gatti, possono invece tenersi in casa purché vengano isolati in casa in quanto per questi animali il rischio di contrarre il virus risulta minore.

Intanto l'Unione europea sta lavorando ad un acquisto centralizzato di vaccini e antivirali. In ogni caso la vaccinazione, stando a fonti Ue, riguarderà soltanto casi molto specifici dato che la trasmissibilità e il rischio relativi alla trasmissione del vaiolo delle scimmie risulterebbero di gran lunga inferiori rispetto al Covid.

Cosa sappiamo del virus (monkeypox), il vaiolo delle scimmie?
Stando a quanto si può leggere sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità, il vaiolo delle scimmie è una zoonosi, ovvero è trasmessa all’uomo dagli animali. E’ prodotta da un virus che appartiene alla stessa famiglia del vaiolo ma ha una minore trasmissibilità e la malattia di cui è causa è meno grave. Il virus è stato scoperto nelle scimmie in un laboratorio danese nel 1958. Soltanto nel 1970 viene scoperto come patogeno umano nella Repubblica Democratica del Congo. E’ diffuso prevalentemente in Africa tra i primati e i piccoli roditori. Nelle zone endemiche il virus si trasmette all’essere umano tramite il contatto diretto con fluidi biologici ovvero il sangue, le lesioni sulla pelle di un animale infetto o con un morso.


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