Ragusa - “Se abbiamo chiesto il supporto delle istituzioni, della cittadinanza e della politica tutta, a ogni livello, un motivo ci sarà: Eni, non può abbandonare Ragusa. È passato un mese dalla presentazione del piano industriale Eni per la chimica. E le lancette dell’orologio si avvicinano a segnare, inesorabilmente, l’ora della fine della produzione polietilene per lo stabilimento di Ragusa.” Così, le federazioni sindacali di Filctem e Uiltec in una nota congiunta per annunciare l’assemblea pubblica di giorno 25, con inizio ore 16:00, presso il Centro Studi Feliciano Rossitto a Ragusa.
“Non possiamo fermarci proprio adesso e attendere passivamente ciò che il destino, guidato da Eni, ha già assegnato alle nostre produzioni. La vocazione industriale del nostro territorio, lo sviluppo economico, la garanzia occupazionale dell’esistente e delle generazioni future, sono principi irrinunciabili da difendere e sostenere: in gioco c’è la dignità di un’intera comunità. Eni è presente a Ragusa per attività di estrazione petrolio e gas e produzioni di petrolchimica da oltre 70 anni. Settant’anni di proventi dal petrolio e dalle produzioni di chimica di base e una sola ricaduta per la collettività: la dismissione industriale? Il nostro è stato da subito un messaggio chiaro: 125 posti di lavoro del diretto, 100 dell’indotto così come 135 piccole imprese legate alla logistica delle produzioni ragusane, sarebbero numeri sociali ed economici da apocalisse se non venisse garantita la continuità industriale del sito Versalis di Ragusa. Bene tutto ciò che è stato messo fino a oggi in campo per la tutela del territorio. Ma non possiamo fermarci proprio adesso. Il 3 dicembre, Eni presenterà al Governo il piano di ristrutturazione della chimica di Versalis. Due miliardi di spesa e riorganizzazione industriale per tutti i siti Versalis in Italia. Ragusa in quel piano di investimenti per la riconversione su produzioni sostenibili, deve esserci. Così come abbiamo ribadito sin dall’inizio di questa vertenza, così come le istituzioni e la politica tutta hanno affermato in ogni tavolo, locale, regionale, nazionale. Ecco perché non possiamo non tenere alta l’attenzione sul sito che, tra pochi giorni, potrebbe spegnere i motori di produzione per sempre. Lo stabilimento di Ragusa si avvia a una procedura di eutanasia. Gli impianti di produzione polietilene, dalla prossima settimana, rimarranno fermi per tutto il mese di dicembre. Una questione legata allo stock e al mercato, dice l’azienda. Nei fatti, però, sarebbe la conferma di una fine già annunciata da Eni, la mortificazione di tutto il territorio. Noi non ci stiamo!”
Lunedì, 25 novembre, le federazioni sindacali della chimica hanno indetto un’assemblea pubblica, invitando le istituzioni, la cittadinanza e la politica territoriale, regionale e nazionale al centro studi Feliciano Rossitto. Inizio alle ore 16:00.